La nascita dell’Universo e lo sviluppo possibile di un borgo: : una connessione tra forze espansive e costi sostenibili
Cosa accomuna la nascita dell’Universo e le possibilità di sviluppo di un borgo per intervento di una forza espansiva dai costi sostenibili.
L’energia totale dell’universo allo stato iniziale era zero, come lo stato di vuoto. Come allora, oggi, si tratta di uno stato materiale minimo (nullo), pieno di campi che si contrappongono e bilanciano (elettroni e protoni, materia ed antimateria etc.). L’universo è un vuoto che si è trasformato in ciò che conosciamo oggi ma che è ancora un vuoto, cioè con somma zero,
Oggi come alla sua nascita, l’universo è soggetto a fluttuazioni quantistiche, che possiamo immaginare come oscillazioni di campo, oppure bollicine che si gonfiano e sgonfiano. Questa è la natura schiumosa dello spazio-tempo.
Come è possibile che l’universo si sia generato dal vuoto pur trasformandosi e rimanendo tale?
Si è pensato per intervento degli “inflatoni”. Questi hanno rappresentato un’anomalia in una bollicina quantistica, perché hanno fatto gonfiare la bolla e hanno dato una spinta a crescere ed attrarre altri inflatoni, in un processo autoalimentante proprio come nel concetto di inflazione economica in cui l’aumento dei prezzi porta ad altri aumenti dei prezzi.
E’ bastato, cioè, che il vuoto abbia creato un’anomalia e generato una minima quantità di inflatoni che il processo in essere si sia trasformato in qualcosa di inarrestabile e esplosivamente espansivo. Si dice che si è rotta la simmetria. L’oggetto perfetto che era l’universo primordiale, in un tempo di 10 alla -11 secondi, per intervento dell’espansione, è passato da bollicina della dimensione di 10^ -35 metri, alle dimensioni di un pallone da calcio, un oggetto macroscopico che conteneva tutta la massa e l’energia che compone l’Universo che conosciamo (ripeto, sempre a bilanciamento zero).
L’espansione riduce la temperatura (pur sempre elevata) interferendo con il campo di Higgs, agendo sui Bosoni (inflatoni e bosoni sono simili), le particelle scalari primordiali, i quali hanno fatto sì che i quark acquisissero massa. Per farla breve, è dall’aggregazione di quark per le spropositate forze gravitazionali in gioco che si generarono i nuclei e quindi la materia di cui siamo fatti.
Qual’è il parallelismo con lo sviluppo di un borgo?
Un borgo possiede un equilibrio di forze contrastanti in qualunque stato si trovi.
Non offre lavoro e quindi esprime una forza centrifuga ma ha una grande vivibilità che è una forza centripeta.
Non possiede supermercati, oppure ne ha di piccoli con prezzi alti, ma la qualità delle produzioni del mondo agricolo collegato ai piccoli centri sono elevate e con venditori di fiducia (per non parlare delle forme di baratto che sussistono).
Non ci sono servizi ma si sopperisce con la coesione sociale.
Un borgo non riesce ad attrarre investimenti e ristrutturazioni ma la sua vivibilità aumenta in termini di riduzione dell’inquinamento, (oggi diremmo anche dall’aumento del distanziamento sociale).
Tornando per un momento alla fisica. Nello stato primordiale, in equilibrio fra i binomi massa ed energia (stessa cosa) e spazio e tempo (stessa cosa) è bastato uno squilibrio per generare l’universo. In un borgo, detto molto malamente, dove i binomi capitale umano e risorse economiche (monetarie e tecnologiche), lavoro e risorse culturali sono in equilibrio, immaginando l’introduzione anche di pochi capitali e risorse culturali oppure di capitale umano e lavoro, potremmo immaginare possibile il generarsi di un processo inflazionistico che autoalimentandosi porterebbe a nuovi equilibri espansivi. Come con l’universo, basterebbe continuare ad attrarre componenti binomiali anomali per autoalimentare il processo!?
Risorse a costo zero sono capitale umano associato a risorse culturali. Se si utilizza l’auto formazione culturale ecco che si può immaginare un’espansione sostenibile che come in una bolla quantistica continui ad attrarre altre componenti? Resterebbe da capire quale debba essere poi la componente scalare che espande il processo.
Oggi sappiamo che il Turismo da solo perturberebbe gli equilibri sociali fragili (innalzamento del prezzo degli immobili, dissonanze valoriali, etc.) di piccole realtà e che la sua sostenibilità deve essere associata a lavoro di altro genere e destagionalizzazione. Ecco che questo “ingenuo” ragionamento porta a consistenti riflessioni e chiama in campo “interazioni imponderabili ma per nulla deboli”. Autenticità è uno dei valori principali da assumere e da offrire all’esterno.
Se vi è piaciuto questo gioco intellettuale e non siete scandalizzati dalla sua grossolanità, aggiungete i vostri percorsi mentali.
