Francesco Paolo Michetti, il voto, 1883

MARCHIGIANI: COME ERAVAMO

Mariano Pallottini
4 min readDec 16, 2023

Sussurri del Tempo — Viaggio nel Cuore Storico e Culturale delle Marche

Scoprite le Marche come non le avete mai viste prima con “Marchigiani: come eravamo”, un’opera da me curata che unisce tre testi illuminanti del XIX secolo. Questa collezione esclusiva include “Le Marche e i Marchigiani” di Ivo Ciavarini-Doni, “Epoca Eroica del Piceno” di padre Emidio Luzi e “Le Superstizioni e i Pregiudizi delle Marche Appennine” di Caterina Pigorini Beri.

“Marchigiani: Come Eravamo”

Le Marche e i Marchigiani” di Ivo Ciavarini-Doni, pubblicato nel 1874, è un viaggio affascinante nella storia, nella cultura e nell’identità marchigiana. Quest’opera delinea con precisione le peculiarità uniche della regione e del suo popolo, offrendo una visione profonda e ricca di dettagli.

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Epoca Eroica del Piceno” di Emidio Luzi, un discorso tenuto a Fermo nel 1874, trascina i lettori attraverso la storia appassionante del Piceno, dalla misteriosa alba dei Pelasgi fino alle epiche guerre sociali contro Roma. Luzi conduce in un viaggio narrativo che rivela la ricca storia e l’orgoglio di una regione vibrante.

Le Superstizioni e i Pregiudizi delle Marche Appennine” di Caterina Pigorini Beri esplora le tradizioni e le credenze delle comunità marchigiane, offrendo una finestra unica su un mondo di superstizioni e rituali che hanno plasmato la vita quotidiana nelle Marche Appennine.

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L’identità marchigiana descritta da Ivo Ciavarini-Doni in “Le Marche e i Marchigiani” si caratterizza per una serie di tratti distintivi e qualità. Tra questi emergono la temperanza dei sentimenti, un equilibrio nelle inclinazioni sia positive che negative, e un buon senso nell’agire e nel giudicare. Ciavarini-Doni mette in evidenza anche una robustezza d’animo, benché non incline a impetuosi slanci o azioni straordinarie, e una particolare moderazione che permea diversi aspetti della vita marchigiana, dalle abitudini religiose alle pratiche sociali e politiche. Questa temperanza e moderazione si riflettono nella storia e nella cultura della regione, contribuendo a formare un’identità complessa e sfaccettata.

L’abate Emidio Luzi, con la passione di un vero storico e l’anima di un oratore, tenne questo discorso identitario a Fermo nel maggio 1874, di fronte alla prestigiosa Società Storico-Archeologica delle Marche. L’evento si trasformò in una vera e propria celebrazione dell’orgoglio e dell’eredità storica della regione.

Il testo è stato inserito nella raccolta perché non è solo una lettura ma una vera e propria esperienza. Attraverso le pagine si rivive l’atmosfera elettrica di quel giorno di maggio percependo il fervore e l’entusiasmo con cui Luzi presentò la ricca tapezzeria del passato del Piceno. Ogni pagina è una testimonianza del legame indissolubile tra il presente e le radici storiche di un territorio e del suo popolo.

Nel cuore delle Marche Appennine, tra le valli nascoste e i piccoli borghi, si celano tradizioni, superstizioni e pregiudizi che hanno resistito al passare dei secoli.

L’opera ottocentesca di Caterina Pigorini Beri è un’indagine accurata e approfondita, commissionata dalla Società Antropologica Italiana, per esplorare e documentare questi fenomeni culturali unici. Un viaggio avvincente tra credenze popolari, rituali magici e la loro influenza sulla vita quotidiana delle comunità marchigiane. La Pigorini Beri, con il suo stile incisivo e dettagliato, porta il lettore a scoprire una dimensione dell’Italia spesso dimenticata, arricchendo la nostra comprensione della diversità e ricchezza del patrimonio culturale italiano.
Caterina Pigorini Beri, da “straniera” nelle Marche, raccoglie ed illustra per prima, verso metà 800, le superstizioni, i canti e le credenze delle Marche, considerandole il ritratto più vero degli uomini. “In questa regione, la superstizione e il pregiudizio vanno compagni a quasi tutte le operazioni della vita intima delle popolazioni campagnuole. Esse non fanno alcuna cosa che non abbia la sua legge: a caso non si fa e non si dice nulla.”

Sono stati riuniti per la prima volta tre importanti testi per creare “Marchigiani: come eravamo”. Questa opera non è solo un tributo alla storia e alla cultura delle Marche, ma anche una testimonianza conservartiva e una valorizzazione del patrimonio letterario della regione.

Ogni testo è un tassello fondamentale nella comprensione delle Marche, offrendo ai lettori una panoramica completa e multiforme di questa affascinante regione italiana. “Marchigiani: come eravamo” è un viaggio indimenticabile nel tempo, nella storia e nella cultura, un must per gli amanti della storia italiana e per chiunque desideri scoprire l’essenza profonda delle Marche.

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Mariano Pallottini
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Written by Mariano Pallottini

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