
Tradizioni popolari della provincia di Macerata.
“Eredità di un Genio Mancato: Tra Vita Breve e Cultura Immortale”.
Luigi Castellani, è un personaggio la cui breve ma intensa vita lascia un segno indelebile nel campo della letteratura e del folklore italiano, è protagonista di una storia tanto tragica quanto ispiratrice. Nato a Roma il 18 febbraio 1863, era figlio di agiati marchigiani, Pio Castellani di Pausula (Corridonia MC dal 1931). La sua vita fu bruscamente interrotta dall’ileotifo, che lo portò alla morte il 28 maggio 1887, a soli ventiquattro anni. La febbre tifoide o tifo addominale o ileotifo o febbre enterica, è una malattia infettiva sistemica, febbrile, a trasmissione oro-fecale provocata dal batterio Salmonella enterica, subsp. enterica.
Oggi riposa a Campo Verano nel Pincetto, sotto un monumento disegnato dal professor Luca Seri, con un’iscrizione di Fabio Nannarelli.
Castellani si distinse per il suo impegno nello studio e nella ricerca accademica. Conseguì la laurea in lettere presso l’università romana nel giugno del 1886, ricevendo elogi speciali per la sua tesi “Di alcuni precedenti della lirica amorosa di Francesco Petrarca”. La tesi esplorava l’influenza dei lirici erotici di Provenza e d’Italia sul Petrarca. Dopo la laurea, gli fu conferita una cattedra in un istituto classico dal ministero della istruzione pubblica.
La sua salute cagionevole, che lo trasformò in un fanciullo quieto e solitario, lo portò a trasferirsi definitivamente a Pausula nel maggio 1873, dove iniziò la sua istruzione e ottenne la licenza tecnica nel luglio 1878. A Roma, sotto la guida di Ernesto Monaci, Castellani si appassionò alla filologia neolatina e ai studi sul Seicento, incoraggiato da Fabio Nannarelli.
Tuttavia, molti dei suoi lavori e sforzi andarono perduti con la sua prematura scomparsa, poiché la sua famiglia rifiutò di concedere il suo manoscritto. Nonostante ciò, il suo lavoro e il suo spirito continuano a essere celebrati e apprezzati. Durante i suoi studi universitari, Castellani scrisse il “Canto di primavera” e altri versi, ma poi si orientò verso la critica letteraria, sminuendo l’importanza delle sue poesie precedenti.

La vita di Luigi Castellani, sebbene tragica e breve, è un’espressione potente del talento e della passione che possono emergere in giovane età, lasciando un’eredità che supera la brevità della vita stessa.
L’analisi del lavoro di Luigi Castellani sulle “Tradizioni popolari della provincia di Macerata” rivela un approfondito studio del folklore marchigiano, con particolare attenzione a diversi aspetti della cultura popolare della regione. L’opera comprende diversi argomenti come dialetti, fiabe, leggende, credenze popolari, proverbi, canti popolari, la lirica, l’epica e brevi saggi lirici.
Dialetti Marchigiani: Castellani analizza i dialetti marchigiani, considerando le loro peculiarità linguistiche e il modo in cui riflettono la cultura e l’indole dei contadini marchigiani.
Fiabe, Leggende e Credenze: Il lavoro di Castellani comprende studi sulle fiabe, leggende e credenze popolari delle Marche, mettendo in luce le tradizioni orali e i miti della regione. Questo include racconti su anime buone e cattive, streghe, malocchio, incubi e il diavolo.
Canzoni Popolari: Castellani esplora anche le canzoni popolari della regione, come ad esempio la “canzonetta del pecoraio”, evidenziando come queste canzoni siano un elemento vitale della cultura popolare marchigiana.
Pratiche e Credenze Religiose: Viene esaminato l’uso di acqua benedetta e varie formule di scongiuro utilizzate nella regione per allontanare le streghe e altri spiriti maligni, mostrando come queste pratiche siano radicate nella cultura popolare e nella tradizione religiosa.

Proverbi: I proverbi giocano un ruolo importante nella vita dei contadini marchigiani, con un uso frequente di espressioni proverbiali nei loro discorsi. Castellani sottolinea come questi proverbi riflettano la saggezza popolare e le tradizioni orali della regione.
Similitudini con Altre Culture: Castellani mette in evidenza le somiglianze tra le credenze marchigiane e quelle di altre culture europee, come quelle portoghesi, francesi, spagnole e rumene, sottolineando la natura interconnessa delle tradizioni popolari in Europa.
Poesie e Canzoni di Varie Città e Paesi delle Marche: L’opera include anche riferimenti a poesie e canzoni caratteristiche di varie città e paesi delle Marche, che riflettono la diversità culturale e linguistica della regione.
In sintesi, il lavoro di Luigi Castellani sulle “Tradizioni popolari della provincia di Macerata” è un tesoro di informazioni sul folklore marchigiano. Esso offre una visione completa delle tradizioni orali, delle pratiche culturali e delle credenze popolari della regione, dimostrando l’importanza di queste tradizioni nella conservazione dell’identità culturale delle Marche.
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